martedì 17 gennaio 2012

La macchina continua in piano

La macchina continua in piano, che completa il processo automatico di produzione trasformanAmalfi - Museo della Carta - macchina continuado la pasta ottenuta in fogli. Dal fondo , si apriva una valvola la quale immetteva la “mezza pasta” in un condotto che la guidava in una vasca dove veniva prelevato poco per volta grazie ad un meccanismo a ruota con secchielli e inserito in un ulteriore canale che lo conduceva su una grata metallica intrecciata così fittamente da ritenere la sabbia e altri corpi duri e lasciar passare solo l'impasto.


La pasta filtrata dalla grata alla quale era impresso un movimento ondulatorio, era forzata a discendere verso un secondo agitatore; poi risaliva verso una lamiera metallica non bucherellata e dopo averla traversata arrivava su uno sparto che la piegava su una tela. La tela metallica assai fitta, formata da fili finissimi di ottone, riceveva il movimento da due cilindri, e si muoveva da sinistra verso destra portando con sé la pasta e poggiava su cilindri di rame e poi sotto su un bossolo strettissimo. Attraversati i cilindri dello strettoio la tela abbandonava la carta, e iniziava il viaggio di ritorno da destra a sinistra; passando al disotto della macchina, arrivando di nuovo sopra e ricominciando a percorrere lo stesso cammino con una nuova quantità di impasto. Durante il suo tragitto e fino allo strettoio, la pasta si liberava di una grande quantità d'acqua e lo sgocciolamento era facilitato da un tremore continuo impresso da piccoli cilindri sui quali poggiava la tela e la carta. Una cassa piatta raccoglieva l'acqua sgocciolata dalla pasta.

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